a cura di Carolyn Christov-Bakargiev
galleria Lia Rumma , Napoli
Salvatore Falci, Portici, erba su forex, 1990
Pino Modica, Abbeveratoio, legno, pellicola fotografica, impianto luce, 1990
L'immagine è stata ricomposta in fotocolor con retro illuminazione ed è stata ricollocata sul fondo dell'abbeveratoio con l'aggiunta di acqua.
L'artista espose un 'muro' che riproduceva anteriormente le finestre di un palazzo vicino alla galleria, a cui corrispondevano, sulla faccia posteriore, le vedute degli interni su cui le stesse finestre si affacciavano. Nel titolo di quest'opera - Via Vannella Gaetani 12, Napoli 25 marzo 1990 - si trovava il riferimento all'indirizzo che identificava il palazzo e quello alla data in cui erano state eseguite le fotografie.
Cesare Pietroiusti, Via Vannella Gaetani 12, Napoli, 25 marzo 1990, 1990,
cm 210x180x15
Stefano Fontana, Cabina telefonica, 1990, dimensioni reali
Si prenda, ad esempio, l'opera di Stefano Fontana. E' una cabina d'acciaio con un telefono giallo. Dunque, un oggetto intransitivo, lucido, splendente. Un oggetto, che, prima di essere collocato in galleria (in mostra), dunque in un luogo deputato all'arte, è stato utilizzato proprio come cabina telefonica nel centro di Milano. Il telefono, naturalmente, non funzionava, facendo dannare la gente che, inconsapevole, affidava a quell'oggetto incerti racconti indignati. Inconsapevole, si è detto, del fatto che l'autore a loro ignoto, appunto Stefano Fontana, aveva nascosto un registratore che puntualmente raccoglieva le loro confessioni (amare, cattive, ironiche). Ora la cabina e il telefono giallo, divenuti opera, occupano lo spazio della galleria e si offrono ad un altro pubblico e ad un altro uso. Così, lo splendore dell'oggetto è contraddetto, messo in gioco, da questa sottile manovra dell'artista, da questa differente strategia.
(da Angelo Trimarco, I segnali quotidiani, in piena luce, Il Mattino, 15-5-1990)
vignetta apparsa in La Settimana Enigmistica, marzo 1991
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