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domenica 12 giugno 2011

Pino Modica, Buono di prenotazione d'acquisto, 1992

Pino Modica, Buono di prenotazione d'acquisto
gallerie Alice e il Campo, 1992


(da Domenico Nardone, L'Avanguardia di Piombino e il movimento subliminale diffuso, conferenza tenuta al convegno Oreste 2, Montescaglioso, set.1999, pubblicato in Arte.it, anno II, n.1 nuova serie)

Per certi versi anche l'operazione Buono di Prenotazione d'acquisto (1992) di Pino Modica risulta attinente al processo di distribuzione delle merci.

AGLI OPERATORI COMMERCIALI DI PIOBINO

Nei prossimi giorni è possibile che si presentino, presso le vostre attività, cittadini extracomunitari muniti di un buono di prenotazione, di cui vi alleghiamo fac-simile, per effettuare acquisti per un importo a loro discrezione (pper un massimo di lit.250.000).
Vi invitiamo a collaborare compilando le tessere di prenotazione, controllando il residuo spendibile dell'importo complessivo di lit.250.000.
Nei giorni immediatamente successivi si presenterà un incaricato della CGIL per provvedere al ritiro della merce e al relativo pagamento.
Vi ringraziamo per la disponibilità e Vi assicuriamo che l'operazione è corretta e presenta tutte le garanzie.
Cordiali saluti.

Il Presidente della
Confesercenti

Come si evince da questa lettera Pino Modica aveva ottenuto per questa operazione la collaborazione della Confesercenti e della CGIL-Immigrazione di Piombino. L'artista aveva finanziato 6 buoni di prenotazione d'acquisto del valore di 250.000 lire l'uno.Questi buoni erano stati distribuiti ad altrettanti cittadini extracomunitari tramite una lotteria svoltasi presso i locali della CGIL. Gli immigrati avevano potuto spenderli presso un qualunque esercizio cittadino da loro scelto. Successivamente l'artista presentò in una mostra sei basi che raccoglievano ognuna le merci scelte da ciascuno dei sei acquirenti extracomunitari.


Con questa operazione Modica andava ad alterare il modello percettivo che il commerciante ha per solito dell'immigrato che, anziché nelle più consuete vesti del questuante, gli si presentava sotto il profilo del'acquirente. Contrasto reso più stridente dal fatto che gli immigrati, lungi dall'orientare i propri acquisti verso generi di prima necessità, li orientarono decisamente verso generi di lusso (scarpe Reebock, stereo portatile, etc.), i cosiddetti status-symbol del benessere nelle società occidentali.
Buono di prenotazione d'acquisto è probabilmente il primo caso in cui, nell'economia dell'operazione, la mostra si profila come una ridondanza. Se infatti, come detto in precedenza, la mostra in galleria non è altro, per l'arte di Piombino, che il momento in cui i risultati di una trasformazione percettiva vengono introdotti nel sistema dell'arte sotto forma di "comunicazione congressuale" al fine di operarvi una modificazione culturale, in questo caso l'incidenza 'culturale' della mostra appare sicuramente trascurabile rispetto a quella avuta dall'operazione in seno al microambiente dei commercianti di Piombino. Se poi consideriamo nel suo complesso la dinamica sociale innescata, il lavoro di Modica sembra piuttosto declinare le modalità di un nuovo agit-prop.


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