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martedì 14 giugno 2011

Stefano Fontana, Contenitori ideologici, 1985

Stefano Fontana, Contenitori ideologici, 1985
galleria Lascala

invito




comunicato stampa

Per un arco di 15 giorni sono stati messi in opera nella città di Piombino, con dislocazioni diverse, cinque contenitori gialli con la scritta   CONTENITORE IDEOLOGICO
Le risposte che tali oggetti di arredo possono aver stimolato negli occasionali fruitori sono ovviamente in funzione delle diverse interpretazioni che questi ultimi ne hanno realizzato.
Una percezione rapida e superficiale, al di sotto del livello di coscienza, tende ad accomunarli infatti a generici raccoglitori di rifiuti - anche per l'analogia grafica nonché fonetica di “ideologico" con 'ecologico' - determinando “risposte" non dissimile da quelle riscontrabili in contenitori pubblici con analoga funzione.
Una corretta lettura dell'iscrizione può dar luogo invece ad altre due tipologie interpretative.
La prima è quella di giustificazione logica, tendente a finalizzare l’oggetto ad una ipotetica indagine sociale - lettere con suggerimenti relativi al verde, all’orario scolastico  o quelle di schermo simili agli interventi in uso sulle schede elettorali, sono in realtà attribuibili ad una motivazione di questo tipo.
L'ultima interpretazione possibile è infine quella che esclude dall'intervento qualsiasi logica esterna e lo avverte come puramente gratuito. In quest'ultimo caso il contenitore assume una valenza di un segnale che possiamo definire con Eco uno stimolo che “non significa nulla ma causa e sollecita qualcosa". Si assiste dunque ad un comportamento che non trova altra giustificazione se non in se stesso e che pertanto può essere definito creativo.
Nell'ambito di quest'ultima categoria di risposte si possono stabilire ulteriori criteri di classificazione tendenti a determinare diversi livelli di creatività in funzione, ad esempio, della frequenza con la quale alcune risposte si ripetono ed altre no.
Va precisato che il materiale in questione, pur funzionando semplicemente da impronta
di un comportamento creativo più complesso indotto dall'artista , finisce, almeno in parte, per rivelare una valenza estetica autonoma. (Daniela De Dominicis)

pubblicato in catalogo L'Arte d'ingannare, D. De Dominicis, I Contenitori di Fontana, Ediz. Il Prisma, Siena 1985. 




1 commento:

  1. I contenitori ideologici costituiscono una sorta di “microfoni” disposti nelle strade della cittadina toscana, a disposizione dei cittadini che volessero comunicare. Comunicare non con qualcuno o per qualcosa, ma comunicare e basta. L’ambiguità dell’oggetto (a cosa serve? Chi lo ha messo?) e la non esplicitazione di regole o di un codice che indichi il comportamento da tenere, e che chiarisca le dinamiche della comunicazione (a chi è rivolto il contenitore? Chi è il destinatario delle missive? Quale forma comunicativa bisogna utilizzare? ) in altre parole l’assenza di regole stimola infatti una forma di espressione latente, “delirante”, priva di scopo e dunque naturalmente creativa.
    L’idea dell’ascolto, o meglio della realizzazione di condizioni che permettano al cittadino comune di avere un canale di espressione libera dai modelli e dalla modulistica all’interno della quale la burocrazia incanala e paralizza le forme di comunicazione, costituisce il piccolo atto di guerriglia nel quotidiano a cui l’arte fornisce gli strumenti.

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