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venerdì 10 giugno 2011

Salvatore Falci, Salvatore Falci, 1989

Salvatore Falci, Salvatore Falci
galleria Alice 1989


"Dopo aver fatto i pavimenti ho cominciato a pensare non soltanto alle tracce lasciate dai piedi , quanto piuttosto a quelle dell'intero corpo umano quando è seduto o disteso. Si pizzica, si tamburella, ci si appoggia col gomito. Dall'idea di una sedia sono passato a quella di un materasso o di un letto che potesse registrare e conservare tutte queste tracce. Così come non si cammina in maniera sempre uguale, come automi, così non si fanno sempre le stesse cose a letto, e si fanno cose diverse in letti diversi".
Nell'estate 1988 nascono i primi due Letti , Quello nero e quello bianco ( spugna sintetica e polvere di velluto cm. 200x100x10 ) che vengono mimetizzati fra i divani del Centro Giovani OZ di Piombino e rimossi dopo 24 ore , quando la spugna sintetica si è "impressionata" con i segni di chi vi si è seduto, come sempre ignaro del progetto dell'artista . Poco dopo l'artista esegue altri tre letti , uno blu come i materassi di una palestra, uno giallo in riva al mare, ed uno rosso come l'arredamento di una garçonniere dove viene posto".





Salvatore Falci, Salvatore Falci
Studio Casoli 1989


L'artista prepara 2500 quadratini di legno colorato (cm.10x10x1), 500 per ognuno dei cinque colori abituali e li butta in acqua dal molo dei Giardini “come se fossero le seggioline di quattro anni prima, frantumate”. Per sette giorni dopo il lancio, Falci gira in barca alla ricerca dei “tacchelli” e li raccoglie in “colonie”, laddove li trova raggruppati, nei diversi quartieri della città. L'ultimo, di colore rosso, è ritrovato in S.Marco. L'artista ripresenta le Colonie in 25 vasche piene d'acqua (cm 100x100x10) come a rappresentare diagrammaticamente una mappa delle correnti d'acqua nella città lagunare, sconvolte dai tragitti delle imbarcazioni.
(da Salvatore Falci, a cura di C. Christov-Bakargiev, Studio Casoli, Milano 1990)




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