a cura di G. di Pietrantonio e L.Parmesani
Castello di Volpaia, 1988
I curatori avevano invitato Falci, Fontana, Modica e Pietroiusti a partecipare alla mostra.
Il Gruppo decise di partecipare esponendo, anziché nel borgo medioevale in cui questa era allestita, in un anonimo bar a qualche centinaia di metri da esso.
L'idea era quella di partecipare alla mostra di una nuova generazione a cui comunque appartenevamo marcando al contempo, anche topograficamente, la nostra diversità di progetto.
Tutte le opere realizzate ed esposte dai quattro artisti erano il risultato di progetti site specific.
Pino Modica, Flipper
Nelle settimane precedenti la mostra, Modica installò nel bar un flipper da lui modificato. Il piano di scorrimento della pallina era stato sostituito con una lastra di plexiglass opacizzata da vernice nera. Via via che le partite si susseguivano e che la pallina solcava lo strato di vernice affiorava la luce proveniente dal piano sottostante che evidenziava le strie lasciate dai suoi percorsi.
Il meccanismo di lancio della pallina fu poi bloccato dall'artista, fissando in opera i risultati delle interazioni spontanee di chi vi aveva giocato e così esposto nella mostra.
Salvatore Falci, Dancing
smalti e cera su masonite, cm. 400x400
Nella stessa occasione, Falci presentò il pavimento di una pista da ballo realizzato in una discoteca del circondario. L'artista espose il pavimento sulla parete esterna del bar, sì che questo finiva per assomigliare ad uno strano pannello per le affissioni o ad una decorazione murale.
Cesare Pietroiusti, Bar di Radda in Chianti, 14 agosto 1988
cibachrome su porta di legno, h. cm 205
In questo bar Pietroiusti trovò la porta della toilette pressoché interamente ricoperta di graffiti sulla sua faccia interna. Fece fare una riproduzione fotografica di questa faccia a grandezza naturale e la sovrappose alla faccia esterna, rendendo così la porta identica su entrambi i lati.
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