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domenica 12 giugno 2011

Stefano Fontana, Unione Depauperati Consapevoli, 2001

Dal 26 gennaio 2001, e per tutto il mese successivo, la galleria Alice&Altrilavoriincorso di Roma venne  trasformata in una 'sezione distaccata' dell'Unione, in cui venivano svolte attività di tesseramento, propaganda - attraverso la distribuzione di depliant, portachiavi con il simbolo dell'Unione, spillette, adesivi, etc. - e raccolta fondi. In concomitanza con il periodo di apertura di questa sezione distaccata, l'Unione aveva anche realizzato uno spot promozionale della durata di circa 3 minuti che fu mandato in onda integralmente dalla trasmissione televisiva Blob (RAI 3, 9-2-2001 ).

  
Oggetto: mostra UNIONE DEPAUPERATI CONSAPEVOLI (sezione distaccata) di Stefano Fontana.
Sede: Galleria Alice & Altri lavori in corso, v.lo del Governo Vecchio 7.
 00186 Roma. Tel.06/686.17.19
Inaugurazione: venerdì 26 gennaio 2001 ore 18.00
Orari di apertura: dal martedì al sabato, 11.00-13.00 e 17.00-20.00

   L'Unione Depauperati Consapevoli di Stefano Fontana appare per la prima volta nel 1996, con l'installazione all'aperto di un banco per la raccolta di adesioni, nel contesto della mostra Arte instabile a Bologna.
L'UN.DE.CO, nelle intenzioni dell'artista, dovrebbe essere una sorta di movimento politico virtuale, la riproduzione fedele dell'aspetto esterno della forma partito, realizzata mettendo in scena tutte le pratiche che ne caratterizzano l'esistenza nella sfera sociale: tesseramento, manifesti di propaganda, sito internet, spot pubblicitari, etc.
Il primo e unico punto del programma dell'UN.DE.CO è però quello di non avere assolutamente nessun programma. L'artista inserisce in questo modo nella realtà una struttura formale priva di contenuto, che nondimeno si trova ad essere agita (le adesioni vengono raccolte realmente e appaiono i primi militanti).
   L'Unione Depauperati Consapevoli di Stefano Fontana è quindi una critica serrata alla trasformazione della politica in rituale, alla sua risoluzione in giudizi di gradevolezza televisiva. Le adesioni che questo partito senza programma pure riesce a raccogliere, rivela altresì il bisogno sociale di politica, intesa nel senso più autentico di confronto sui contenuti e non sulle maschere.

A partire dal 26 gennaio e per tutto il mese di febbraio la Galleria Alice e Altri lavori in corso ospiterà una sezione dell'Unione Depauperati Consapevoli.



Volantino dell'Unione Depauperati Consapevoli (1)

Pensare è distinguere. E' saper riconoscere quando due cose sono di natura diversa, tra loro inconciliabili. Ma sappiamo riconoscere chi depaupera da chi è depauperato? Sappiamo compiere ancora questa elementare distinzione? Il fatto che la maggioranza avalli, più o meno passivamente, magari con un voto (o con un non-voto) progetti politici che si rivolgono indistintamente a tutti depauperanti e depauperati, fa temere il contrario. Ma come è possibile che categorie sociali così intrinsecamente opposte possano condividere aspettative, idee, interessi sul loro futuro. Forse sono soltanto le aspettative, le idee, gli interessi di una soltanto delle due classi; quella dei depauperanti  che ha scippato agli altri anche la consapevolezza di essere depauperati.

Noi depauperati vogliamo uscire da questa gabbia ideologica, riprenderci la nostra libertà di pensiero (che è qualcosa di più della libertà di cambiare canale).

La tradizionale dimensione politica sinistra-destra, che pur nel passato ha rappresentato il luogo principale della contrapposizione e della dialettica politica, ha da tempo perso ogni forza propulsiva. Le più recenti esperienze movimentiste, spesso trasversali alla politica classica, e che pur in certi contesti socio-politici hanno funzionato da catalizzatore di fattive volontà di cambiamento, hanno inesorabilmente subito un'involuzione, regredendo su posizioni qualunquiste e demagogiche. Lungi dall'aver creato una dimensione politica davvero alternativa, hanno piuttosto alla fine contribuito a trasformare lo scenario politico in un deserto che pur nella sua bidimensionalità non ha punti di riferimento, né direzioni privilegiate. Un tutto indifferenziato, incomprensibile, inutile: queste sono le tre 'i' della politica attuale.

A questo punto una terza dimensione nella politica si presenta come chiara necessità storica. E' soltanto in questa nuova dimensione che possiamo ricostruire le categorie di contrapposti: punto di partenza di ogni pensiero veramente dialettico. E' questo il luogo politico naturale del nostro movimento. Schierato senza ambiguità a fianco dei depauperati. Noi siamo i depauperati, ne rappresentiamo l'avanguardia cosciente. Siamo lo zenith di questa terza dimensione: punto di osservazione privilegiato di questo squallido deserto che sta ai nostri piedi: E verso lo zenith vogliamo portare tutti i depauperati: render loro la consapevolezza per unirsi e lottare contro chi sistematicamente ci depaupera.

Non saremo l'opposizione che con la sua esistenza legittima il potere. Non saremo una percentuale, un numero di voti da analizzare con una statistica.

Noi  saremo il potere organizzato dei depauperati consapevoli. Saremo liberi, penseremo come mille teste, ma agiremo compatti, rapidi, imprevedibili.

E' ora di svegliarsi depauperati di ogni luogo e di ricordarsi che:

La guerra non è pace.
La schiavitù non è libertà.
L'ignoranza non è forza.


Note:

(1) Pubblicato anche in Atti del Convegno L'Arte Relazionale prima di Nicolas Bourriaud, a cura di Francesca Franco, Macro Asilo Diario, fasc.16/03, Roma 2019.

http://www.altrilavoriincorso.com/home.html





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